Fagioli borlotti

Nome scientifico

Phaseolus vulgaris

Famiglia

Fabaceae

Coltivato da

“Fattoria Paradello” - Rodengo Saiano (BS), “La Venzaga” - Lonato

Stagionalità

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Curiosità e coltivazione biologica

Il fagiolo borlotto è una pianta della famiglia delle leguminose importata a seguito della scoperta dell’America sostituendo le specie europee in quanto più facile da coltivare e più produttiva. L’utilizzo dei legumi come coltivazione è fondamentale per arricchire il terreno di azoto: le leguminose infatto vivono in simbiosi con batteri azotofissatori in grado di trasportare l’azoto atmosferico nel suolo arricchendolo. Sono spesso infatti utilizzati in rotazione prima di colture più esigenti.

Le varietà a ciclo vegetativo più lungo, sono seminate in primavera, quelle a ciclo più breve in estate e raccolte in autunno. I raccolti autunnali sono tendenzialmente più buoni, in quanto il bacello ha subito degli sbalzi di temperatura diventando più tenero e saporito anche se con la favella non troppo colorata. Il fagiolo borlotto di montagna è spesso infatti molto prelibato. Sono inoltre meno soggetti ad attacchi parassitari.

Fa bene perchè...

…è un alimento con ottimi valori nutrizionali, ed essendo ricchissimo di proteine è adatto nella dieta vegetariana e vegana, soprattutto se combinato con i cereali. Essendo digerito lentamente, dà un senso di sazietà che lo rende indicato per chi sta cercando di perdere peso. Le sue proteine vegetali prevengono malattie cardiovascolari, le fibre sono utili ad accelerare il transito intestinale. Inoltre ha un effetto regolatore sui livelli di colesterolo buono riducendo quello cattivo. Avendo un basso tasso glicemico è particolarmente adatto ai diabetici. I fagioli contengono inoltre una buona dose di vitamine del gruppo B e precisamente le vitamine B1, B2, B3, B5 e B6; oltre a queste troviamo la vitamina E, K, J e la vitamina PP.

Suggerimenti di eco-cucina…antisprechi!

I fagioli freschi vanno conservati nel frigo per non più di 2/3 giorni, e sgranati soltanto prima di cuocerli per conservarne intatta la croccantezza.

Solitamente i fagioli si mangiano una volta privati del loro baccello, perché potrebbe risultare troppo fibroso. Ma se si dispone di fagioli freschissimi con i baccelli integri, potete farli cuocere in pentola a pressione una ventina di minuti e poi cucinarli come preferite. In alternativa potreste anche congelarli, si conserveranno anche fino a 6 mesi.

Mentre quelli secchi si conservano in un luogo fresco ed asciutto e vanno lasciati in ammollo in acqua fredda per una notte prima di cuocerli. Un consiglio anti-gonfiore: per eliminare lo spiacevole gonfiore addominale legato al consumo dei fagioli, è consigliato aggiungere alle preparazioni un pizzico di zenzero.